Ho iniziato a lavorare per questo progetto nel 2012, come tecnico di laboratorio: mi occupavo della lettura dei test HPV e assistevo i miei colleghi durante i prelievi del Pap test e la colorazione dei vetrini.

Nel 2014, con l’arrivo dell’Unità Mobile, conosciuta come “la Luisa”, e del progetto chiamato “percorso donna”, ho seguito una formazione specifica come tecnico sanitario specializzato in mammografia. Da allora, mi occupo delle mammografie sull’Unità Mobile, e mi sposto ovunque con lei durante le campagne di sensibilizzazione sul campo.

Amo il mio lavoro, ho imparato molto sull’esame clinico del seno e ho scoperto diversi casi di cancro mano a mano che sono entrata in contatto con i malati. Questo mi ha permesso davvero di ottenere una grande apertura mentale e di arricchire le mie esperienze professionali, anche grazie alla fiducia accordatami dai nostri dirigenti: tutti sono molto aperti, comprensivi, ci hanno insegnato ad essere autonomi, a sviluppare le nostre capacità in diversi ambiti e a lavorare in modo indipendente, ricordandoci tuttavia di prestare grande attenzione a tutto ciò che facciamo. I pazienti non devono mai avere l’impressione che la mancanza di un determinato prodotto impedisca al nostro servizio di funzionare.

Tutti noi dobbiamo continuare ad imparare

Sono molto affezionata a “Luisa”, l’apparecchio per la mammografia è “il mio bambino” ed è un grande piacere per me utilizzarlo; anche se talvolta è stancante, è una grande soddisfazione sentire una donna che dice “sì, voglio fare la mammografia perché io do importanza alla mia salute, voglio occuparmi ancora dei miei figli e di mio marito, non voglio essere di peso alla mia famiglia. Voglio vivere in pace e senza preoccupazioni né paure, voglio sapere come sto”.

Permettetemi ancora una volta di trasmettere un messaggio ai miei colleghi: tutti noi dobbiamo continuare ad imparare, dobbiamo prenderci cura dei nostri malati, perché hanno bisogno di noi, ma anche noi possiamo imparare molto da loro. Inoltre, non dobbiamo mai smettere di trasmettere loro la nostra conoscenza, in particolare per quanto riguarda l’autopalpazione del seno, perché tutte le donne ne hanno bisogno.

Infine, non dobbiamo mai smettere di lottare contro il cancro, perché sicuramente ci sono ancora molte donne che non hanno mai sentito parlare di sensibilizzazione e di prevenzione.